Lo so che con questa ricetta me le vado a cercare, ma mi appello allo spirito democratico di voi che mi leggete: sì, parliamo di agnello e di Pasqua, e qui mi accollo tutti gli accidenti dei vegetariani, vegani, animalisti ecc. Li vorrei indirizzare però sulla pagina “indice” di questo sito dove potranno sbizzarrirsi a cercare tante ricette “senza agnello” o che comunque potranno rielaborare facilmente per non venir meno ai loro principi. Mi sto muovendo in un campo minato, sto sudando …
Per tutti gli altri un po’ più allegramente goderecci … vi propongo un modo di cucinare l’agnello che è tra i migliori, e che io apprezzo particolarmente in quanto le uniche due occasioni in cui me lo concedo, sono a Natale e Pasqua a casa della mamma, quando devo ingaggiare una lotta all’ultima braciolina tra me e mio cognato. La lotta più che altro è per accaparrarsi quella più croccante, tipo le due in primo piano nella foto (con la scusa che dovevo fotografarle, poi me le sono messe nel mio piatto …).
Mentre sto scrivendo è quasi ora di cena e mi sta venendo una fame da lupi a guardare la foto, naturalmente è stata scattata nell’ultima occasione, cioè lo scorso Natale, ma sto facendo il conto alla rovescia per i pochi giorni che mancano alla prossima …
INGREDIENTI:
bracioline d’agnello
vino bianco
farina
uovo
succo di limone
pangrattato
sale
pepe
olio per friggere
PREPARAZIONE:
Lavare le bracioline con il vino bianco o lasciarle a bagno per un’ora, sciacquarle in acqua corrente e asciugarle bene. Sbattere un uovo con sale e pepe e un po’ di succo di limone. Passare la carne nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato, facendo attenzione che la panatura aderisca bene e, per un fritto ancor più croccante, ripetere la panatura due volte. Scaldare bene l’olio, inserire le bracioline, non troppe alla volta in modo che abbiano lo spazio per cuocersi bene. Scolare su un piatto con carta assorbente, servire caldissime con fette di limone.